mercoledì 7 gennaio 2009

Istanbul, Bisanzio o Costantinopoli...

Comunque la vogliamo chiamare, qualsiasi sia il periodo storico a cui ci riferiamo Istanbul rimane una delle cittá piú affascinati e ricche di storia e di cultura del mondo. Erede dell'impero Romano e del mondo ellenico é stata una delle capitali culturali del mondo occidentale per quasi 700 anni, per altrettanti lo é poi stata dell'impero ottomano.
Difficile trovare oggi una realtá tanto cosmopolita, un incrocio tra il mondo occidentare e quello orientale, negozi e locali alla mode, servizi pubblici moderni, chiese e moschee una di fronte all'altra. Solo 3 giorni purtroppo sono veramente pochi per capire tanta bellezza e tanta complessitá, ma comunque sono abbastanza per rimanere affascinati dai monumenti imponenti, ricordo dell'antico splendore, dai bazaar, forse troppo turistici ma comunque divertenti e sopratutto dai mille odori e colori che caratterizzano la parte vecchia della cittá.


Ci si puó perdere una giornata all'interno del piú grande souq del mondo, pieno di cianfrusaglie e imitazioni delle piú famose marche occidentali, intenti in infinite contrattazioni tra un the alla menta e l'altro. Oppure ci si puó rilassare in uno dei mille caffé che si affacciano sul bosforo, affascinati da una cittá costruita a cavallo di Europa e Asia. In ogni angolo si possono riconoscere i segni dell'antica civiltá Romana, terme, acquedotti e l'impressionante cisterna sotterranea, sorretta da centinaia di colonne.


I tesori del Topkapi riportano alla memoria l'incredibile ricchezza dei governanti Ottomani,un opulenza che anche oggi é difficile immaginare, diamanti grossi come mele e troni d'oro zecchino, costruiti per essere utilizzati anche una sola volta, ma utili a ricordare ai dignitari stranieri la potenza di una cittá dalle mille e una notte.
E mentra cala la sera, il richiamo del muezin dai minareti della cittá ci ricorda che Istanbul é una cittá in cui convivono cristiani, ebrei e musulmani, una cittá calda, sempre sul filo del rasoio con innumerevoli posti di blocco e gendarmi armati, ma anche una cittá che cerca di costruire un equilibrio tra le diverse culture che la compongono. Sicuramente non é facile ma forse da qui si puó partire per costruire qualcosa di buone, dove non sia l'appartenenza ad un gruppo religioso a dividere le persone. Un giorno, non molto lontano questa cittá fará parte dell'Europa, e tutti noi dovremo fare i conti con la sua storia e la sua importanza.

1 commento:

hotel rimini ha detto...

bellissimo racconto!