lunedì 25 agosto 2008

Safari (dallo swahili: lungo viaggio)

Siamo in Kenya, terra nota per i gradi spazi, i parchi naturali e i famosi big five (elefante, giraffa, rinoceronte, ippopotamo e leone), che fortunatamente non vivono nel nostro giardino. Prima di dedicare gli ultimi giorni di permanenza a Matiri alla rifinitura del nostro progetto ci concediamo una giornata nella natura e agli animali con un Safari fotografico nel Meru National Park, un parco di medie dimensioni a poche ore di macchina (e mille buche) dal villaggio di Matiri.
Alle 4:30 ci svegliamo belli freschi e riposati per prepararci alla partenza prevista per le 5:00 di mattina. Quando usciamo il cielo sopra di noi é ancora stellato, l'aria é fresca e il silenzio surreale. Dopo aver saccheggiato la dispensa per la colazione (succo, biscotti e acqua) e aver lasciato il mio telefono a Sonia (il suo é stranamento rotto, come tutto ció che si accende e che gli viene dato in mano) ci avviamo verso il gate per incontrare Kithinji.


Poco dopo le 5:00 siamo pronti per partire e dirigerci verso nord, verso l'equatore e l'emisfero boreale. La strada tra Matiri e Meru é completamente sterrata, e in alcuni punti ci si chiede anche come sia possibile passarci indenni con il furgoncino. Man mano che andiamo verso nord il tempo si fa piú cupo e incontriamo anche qualche goccia di pioggia lungo la strada. L'aria é sempre fresca (dopotutto siamo in inverno) ma l'equatore e l'estate sono vicini.
Alle prime luci dell'alba raggiungiamo il cartello che indica che ci troviamo esattamente a metá strada tra il polo sud e il polo nord. Non possiamo esimerci da fare la classica foto da turisti.


Meru é il primo centro di una certa dimensione che vediamo da 8 giorni a questa parte, le nostre guide ci portano in un piccolo bar, di cui siamo i primi avventori della giornata, per fare colazione e comprare il pranzo da consumare nel parco. Come da tradizione il menú alla carta serve solo a darti l'illusione di poter scegliere, poi il cuoco preparerá piatti a sua discrezione. Il viaggio da Meru al parco non ricordiamo esattamente quanto puó essere durato, dopo la colazione a base di latte e frittate siamo crollati sui sedili del pulmino per risvegliarci solo a pochi chilometri dall'ingresso.

Dopo aver sbrigato le pratiche di ingresso e aver scroccato 500 scellini a Kithinji perché abbiamo finito i soldi (il numero di persone di cui siamo debitori ormai é incalcolabile) inizia il nostro Safari. Tutti affacciati dal tettuccio del pulmino, macchina fotografica in mano partiamo alla ricerca dei grandi animali africani. Per fortuna Kithinji ci aiuta ad individuare i diversi animali, noi probabilmente saremmo riusciti ad individuare solo elefanti e rinoceronti.


Uno dopo l'altro vediamo rinoceronti, zebre, antilopi, mandrie di bufali, un numero imprecisato di pennuti, giraffe e ippopotami. Vedere questi animali vivere pacificamente nel loro ambiente naturale toglie il fiato. I colori predominanti sono il blu, il rosso, l'oro e il bianco, gli spazi sono infiniti. Giriamo per tutto il giorno, nel parco ci sono 1000 strade e 100 guadi, ma il tempo vola alla ricerca di qualcosa di nuovo. Poco prima di pranzo passando lungo la riva di un piccolo fiume individuiamo (o meglio le nostre guide individuano) una leonessa che si riposa all'ombra. Ci fermiamo, facciamo le foto di rito e pranziamo nel pulmino (pollo e patatine unte) ammirando la nostra leonessa dall'altra parte del fiume.


É il prologo alla fine della giornata. Ormai é pomeriggio inoltrato e dobbiamo iniziare il rientro a Matiri, avremo comunque il tempo di bisticciare con l'autista di una scolaresca che non rispettava i limiti di velocitá nel parco, provare le solite inconfondibili emozioni lungo le strade asfaltate kenyane, perdere 2 ore per comprare la pompa per il pallone (senza l'ago...ma a che serve?), respirare 2 ore di polvere lungo le strade sterrate, essere rimbalzati da una parte all'altra del pulmino ad ogni buca e arrivare a casa per scoprire che la doccia (fredda) non funziona.

Ma tutto questo alla fine é bello ed é vero, e ci piace pure, perché dopotutto alla fine della giornata ci si ritrova tutti sotto la tettoia del tamarindo per cenare insieme. E poi alla fine arriva Sonia a rallegrarci e a incasinarci la serata con i sui discorsi confusi e sconclusionati. Ma a noi va bene cosí.

6 commenti:

Unknown ha detto...

sconclUsionati...e direi proprio che va bene così...si..anche voi mi siete mancati oggi...nonostante abbiate deciso di optare per delle birre invece che per una pompa per le palle...ma ognuno prende le sue decisioni..anche se completamente sbagliate...
ah..mex...questi sono per te...........................e peccato non possa metterli in grassetto.................

Anonimo ha detto...

Veramente abbiamo proprio perso 2 ore per cercare l'ago del pallone (merce rara qui in Meru). Alla fine siamo rimasti d'accordo che ce lo fabbrica Kithinji con una penna (?). We'll see.

Unknown ha detto...

Ma il Teo Africano ha il potere di CROCODILE DUNDEE ha fatto abbassare davanti a voi tutti gli animali più feroci????.....Chi l'ha visto in azione me ne parli è un caso da studiare....
CIAO ragazzi e poi.....per la prossima partita...purtropooooo....forza Matiri!!!!!!

UN BACIO SEMPRE PIU' GRANDE!!!!!!

Unknown ha detto...

Mamma mia!! Direbbe tilde!! sono senza parole!! leggo il blog con ammirazione... sono proprio fiero di voi! Ciao Mitici... mi raccomando..

A presto Simone...& Tilde

ps: x cla.. chissà come sono le poltrone da quelle parti! comodissime?!

alessandra ha detto...

hhhhhhhhhhh sto provando per voi un'invidia SPROPOSITATA.... solo l descrizione dei colori predominanti merita una rlettura del post.

Un saluto dalla Lo e... che la doccia vi assista!!

hotel ha detto...

bellissimo il safari!!!